Agata è una editor quarantenne che vive a Milano, nel quartiere cinese, dove le insegne dei negozi sono forme mute, ideogrammi impossibili da leggere e decifrare.Anche lei è piena di mistero e di indicibile, l’unica cosa chiara e manifesta è il vuoto che la abita e la ossessiona, un vuoto intollerabile da riempire a ogni costo, prima con il cibo, poi con Samuele, il classico uomo sfuggente con il quale si è creata una relazione di dipendenza e privazione.Agata ripercorre con lui la vicenda di un abbandono antico, vissuto quando la madre se ne andò di casa e scomparve, lasciandola sola con il padre e con un’irrimediabile mancanza.Sarà proprio a lei, a questa madre di cui nessuno conosce la fine, che la protagonista deciderà di dedicare una lunga lettera-romanzo nell’intento di ricostruirne la storia, di ritrovarla almeno nelle parole scritte, viva tra le pagine. S’inventa una madre, Agata, per riscoprirsi prima figlia e poi, finalmente, donna.
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