In questo romanzo c’è una bambina, ragazza, donna Senzanome. Non hanno nome la madre dai denti marci che la prende a calci e la chiama sempre “scimunita” e “ingrata”, la sorella dagli occhi troppo blu che pare la favorita, l’amico di famiglia che le infila le mani nelle mutande, il ragazzo quasi uomo della comunità che entra nella sua stanza spesso e si slaccia in pantaloni, i compagni di scuola che la trovano grassa e che pensano abbia capelli troppo ispidi…
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